Un treno per Pesach by Adriano Madonna

autore:Adriano Madonna [Madonna, Adriano]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Action & Adventure
ISBN: 9788833469805
Google: ueErzwEACAAJ
editore: AliRibelli
pubblicato: 2022-12-15T09:53:52+00:00

1 Ferdinando Magellano

A zonzo nella pampa

La pampa, l’immensa distesa che si parava davanti agli occhi, era a tratti argillosa, con una flora bassa costituita da cespugli. Questi mostravano foglie aguzze e lunghe come aghi e a volte piccoli fiori bianchi e gialli. Verso il mare, ecco le dune, altissime e larghe, che formavano valloni e creste. Da queste ultime sporgevano migliaia di ostriche fossili.

Quasi come se avesse una bussola nel cervello, Sasportes indicò una direzione da prendere. Non c’erano viottoli, ma solo l’abbozzo di una via larga e ciottolosa che portava chissà dove. In alto volavano uccelli grandi, a volte in formazioni a freccia come le anatre quando migrano da un punto all’altro del mondo.

Nonostante quei cespugli bassi, nel verde si nascondevano animali in quantità e alcuni nemmeno tanto piccoli.

Fu Manuel, dunque, a scorgere un grosso uccello simile a un tacchino selvatico. Poi, dopo pochi minuti, ne vide un altro che aveva le sembianze di una grossa papera.

«Dovremmo tendere qualche laccio» osservò Sasportes «per portarci un po’ di carne fresca sulla Pandora. Non mi dispiacerebbe mangiare pollo per qualche giorno».

Camminarono a lungo seguendo una rotta posticcia e percorrendo qualunque tratto che avesse le parvenze di un viottolo e che portasse da qualche parte, ma sembrava di essere sospesi nel niente, in una dimensione tutta uguale che dava l’impressione di giungere all’infinito: migliaia di chilometri dominati da una natura avara di sorprese.

«Non si lasci ingannare da questo apparente deserto perché qui regna una natura che non è affatto avara. Signor Manuel, lei aveva mai visto bestie come quelle?»

E indicò con il braccio teso un gruppo di eleganti quadrupedi dal manto rossiccio.

«Che cosa sono?» chiese Manuel palesemente sorpreso. Gli sembrava strano che in quella dimensione singolare vivessero animali che sporgessero da terra più di quaranta centimetri.

«Sono guanacos, parenti stretti dei lama» rispose con enfasi Sasportes, e continuò: «I guanacos sono della stessa famiglia dei cammelli. Si potrebbero quindi definire cammelli senza gobba. Li osservi: sono alti, hanno il manto bruno rossiccio, coda corta e un collo lungo che termina con una testa piccola con le orecchie dritte. Si muovono in gruppi più o meno numerosi. Le loro carni sono state fonte di nutrimento delle antiche popolazioni che hanno abitato il Sud America e tutt’ora vengono consumate perché gustosissime».

Il gruppo dei guanacos pascolava tranquillamente strappando ciuffi di foglie. Sembravano apparentemente tranquilli ma quando Pandora cercò di avvicinarsi si allontanarono trotterellando, poi si fermarono e cominciarono di nuovo a pascolare.

«Proprio come i lama, hanno l’abitudine di sputare» informò Sasportes e sottolineò quanto aveva detto con una risatina breve.

La pampa ad un certo punto diventò una sorta di fangoso pantano e procedere oltre stava diventando impossibile, ma finalmente qualcosa di nuovo e di particolarmente gradito apparve a breve distanza: una casa, una fattoria recintata da uno steccato che correva tutt’intorno. A fianco del rustico cancello di entrata era inchiodato un cartello con il nome della fazenda: La Armonia.

Varcarono il cancello e si avvicinarono ad un portico dove videro un uomo che spolverava delle minuscole ossa con un pennellino per poi sistemarle nei piccoli scomparti di una cassettiera.

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